Personaggio affascinate, sensitiva, cartomante o cierlatana? Sicuramente una donna forte in grado di sopravvivere in un epoca difficile. Forse con un "talento", che alla fine della sua carriera, gli aveva permesso di accumulare un piccolo patrimonio, non senza sacrificio e dolore.
Marie Anne Adélaide Lenormand, più nota con il nome abbreviato Mlle Lenormand (Alençon, 16 settembre 1768 – Parigi, 25 giugno 1843), fu una famosa cartomante. Al suo nome si lega un mazzo di carte divinatorie inventato nella metà dell'Ottocento, replicato in centinaia di varianti e diffuso, ancor oggi, in tutto il mondo.
Sulla vita di Mlle Lenormand, e soprattutto sulle sue predizioni, si
raccontano episodi mirabolanti. Ma l'immagine di “Sibilla dei salotti”
si scontra con la realtà storica. La biografia di Mlle Lenormand segue
due strade. La prima consiste nei diari della donna, che sono un
evidente tentativo di accreditare le sue doti di veggente. La seconda
consiste nelle ricerche svolte dagli storici a partire dall'epoca stessa
in cui visse Mlle Lenormand.
La “Sibilla” scriveva di essere nata il 27 maggio 1772,
ma chi è andato a verificare i documenti originali conservati ad
Alençon ha trovato una data diversa: il 16 settembre 1768. Diceva che da
bambina era stata ospite nel convento reale di Alençon, ma in realtà
frequentò una semplice scuola tenuta da suore benedettine.
Mlle Lenormand raccontò pure che nel 1790 si trovava a Parigi e frequentava l'aristocratico salotto di Mme de La Saussotte. In realtà andò nella capitale solo nel 1793
e per qualche tempo lavorò in una lavanderia finché conobbe
un'indovina, Mme Gilbert, che le insegnò i rudimenti della divinazione
tramite i tarocchi
di Etteilla. Quest'attività illecita la fece condurre davanti a un
giudice, che decretò un breve periodo di carcere. Riguardo alla sua
detenzione, Mlle Lenormand raccontò, molti anni più tardi, che avvenne
perché aveva predetto la morte del re Luigi XVI.
Nel 1793
aprì uno studio di cartomanzia a Parigi, in Rue de Tournon, alla cui
entrata pose la targa “Mademoiselle Lenormand, libraire”. Presto i suoi
responsi furono richiesti anche da illustri personaggi del nuovo regime.
L'indovina scrisse di essere stata la confidente dell'imperatrice Giuseppina di Beauharnais e dello stesso imperatore, Napoleone Bonaparte,
che però la fece incarcerare due volte per motivi politici. Un
giornalista dell’epoca sosteneva però che tutte queste frequentazioni
erano frutto della fantasia della Sibilla d'Alençon e che le presunte
profezie erano sempre state scritte dopo che i fatti erano avvenuti, mai
prima.
Mlle Lenormand morì a Parigi il 25 giugno del 1843, lasciando ai suoi
eredi una cospicua fortuna. In quegli stessi anni numerosi fabbricanti
di carte, in ogni parte dell'Europa, idearono svariati mazzi per la cartomanzia
nel cui titolo compariva il nome della più celebre “sibilla moderna”:
La Sybille des Salons, il Grand Jeu de Societé de M.lle Lenormand; il
Petit Lenormand, sono ancor oggi, i mazzi per la divinazione più famosi e
imitati al mondo, secondi per diffusione solo ai Tarocchi.
fonte: Wikipedia
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