Consacrazione e attivazione del mazzo

Quando si acquista un nuovo mazzo di Tarocchi, sono semplicemente dei cartoncini stampati e nulla più. Bisogna in qualche modo farli propri, creare un legame, entrare una sintonia con questo sconosciuto. Esistono molti modi, "riti" per purificare e consacrare un mazzo di Tarocchi. Per esperienza vi dico che secondo me non servono, qui molti storceranno il naso, è così bello pensare di avere a che fare con un mondo occulto e magico. I Tarocchi non hanno bisogno di questo, sono già completi così come sono, è l'uomo che ha bisogno di tutta una coreografia per sentirsi collegato a qualcosa che è già presente dentro di lui. Quando acquisto un nuovo mazzo per la divinazione, l'unica cosa che faccio è quella di continuare a maneggiarlo, mischiarlo disporre gli arcani su un tavolo, senza alcun motivo se non quello di prendere confidenza con il nuovo arrivato, passano varie settimane a volte mesi prima di iniziare a utilizzarlo per i consulti, alla fine dei conti un amico fidato lo si conosce col tempo, non è una stretta di mano che fa nascere la fiducia e il rispetto. Creata questa affinità inizio a usarlo, qui sorge il problema della "negatività", i Tarocchi non portano e non creano negatività, tanto meno accumulano negatività, semplicemtente può accadere che un consultante troppo ansioso o pessimista può scaricare le sue paure, durante il consulto sul cartomante, per questo consiglio di praticare della meditazione o qualche forma di preghiera per far scivolare questi sentimenti non proprio idilliaci, che possono interferire con le nostre energie. Più che lavorare sul vostro mazzo di Tarocchi con rituali o esporlo alla luce della luna, lavorate su voi stessi, la sensibilità, sensitività, sono già in voi, bisogna solo cercarle e  tirarle fuori.